Le stanze dei fantasmi by Autori Vari

Le stanze dei fantasmi by Autori Vari

autore:Autori Vari [Vari, Autori]
La lingua: ita
Format: epub
Tags: romanzo
ISBN: 9788861101296
editore: Del Vecchio Editore
pubblicato: 2016-05-08T22:00:00+00:00


LA STANZA DEL SIGNORINO B

Charles Dickens

Quando mi sistemai nel solaio triangolare che s’era guadagnato una reputazione così considerevole, i miei pensieri si volsero spontanei al Signorino B. Contrastanti e molteplici furono le mie congetture sul suo conto. Se il suo nome di battesimo fosse Benjamin, Bissextile (perché era nato in un anno bisestile), Bartholomew o Bill. Se quella lettera fosse l’iniziale del suo cognome e questo fosse Baxter, Black, Brown, Barker, Buggins, Baker o Bird. Se fosse un trovatello e l’avessero Battezzato B. Se da ragazzo fosse stato un cuor di leone e B fosse l’abbreviazione di Britannico o Bufalo. Chissà se era imparentato con un’illustre dama che aveva allietato la mia infanzia, ed era un discendente della brillante comare Bunch?

Mi tormentai oltremodo in queste inutili riflessioni. Arrivai persino a portare la lettera misteriosa al cospetto e allo scrutinio dei defunti, chiedendo loro se vestisse di Blu, se indossasse le Babbucce (non poteva mica essere un Beduino), se fosse un ragazzo di Buonsenso, se frequentasse le Biblioteche, se fosse buono a menar le Bocce, se fosse capace di tirar di Boxe, e persino se da Bambino, Birbantello com’era, avesse fatto il Bagnetto in mare Buttandosi dalla cabina da Bagno, a Bognor, Bangor, Bournemouth, Brighton o Broadstairs, Balzando come una Boccia da Biliardo?

Così, sin dall’inizio, a infestare i miei pensieri fu la lettera B.

Non è passato molto tempo da quando ho sostenuto di non aver mai sognato, nemmeno per caso, il Signorino B né cose a lui connesse. Ma, nel preciso istante in cui mi destavo dal sonno, a qualunque ora della notte, i miei pensieri andavano subito a lui e iniziavano a vagare nel tentativo di collegare quell’iniziale a qualcosa che le si adattasse e la mettesse a tacere.

Erano sei notti che mi tormentavo così nella Stanza del Signorino B, quando cominciai a sentire che le cose si mettevano male.

La prima apparizione si presentò al mattino presto, allo spuntare delle primissime luci del giorno. Ero in piedi davanti allo specchio, intento a radermi, quando d’un tratto mi resi conto, sgomento e stupito, che il viso che stavo radendo non era il mio (ho cinquant’anni, io), bensì quello di un ragazzo. Del Signorino B, ecco di chi!

Iniziai a tremare e mi guardai dietro, da sopra la spalla; non c’era niente. Guardai di nuovo nello specchio e vidi distintamente i tratti e l’espressione di un ragazzo che si radeva, non per sbarazzarsi della barba, ma per farsela spuntare. Con la mente in totale subbuglio, mi feci un giro per la stanza, poi tornai allo specchio, deciso a completare con mano ferma l’operazione da cui ero stato distolto. Quando aprii gli occhi, che avevo tenuto serrati mentre cercavo di ritrovare la calma, stavolta nello specchio, puntati su di me, incontrai gli occhi d’un giovanotto di ventiquattro o venticinque anni. Terrorizzato da questo nuovo fantasma, chiusi gli occhi e feci uno sforzo abnorme per tornare in me. Quando li riaprii, nello specchio, a radersi la guancia, vidi mio padre, morto da tempo. E come se non bastasse vidi pure mio nonno, mai conosciuto in vita mia.



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